linguaggio
Partecipare culturalmente? È (ancora) un privilegio
Francesco Mannino analizza le barriere sociali e culturali che in Italia limitano l’accesso alla vita culturale e fanno percepire la cultura come uno spazio elitario, escludendo chi non ne padroneggia i codici.
Oltre agli ostacoli fisici, economici o territoriali, pesano soprattutto segnali simbolici e rituali che fanno percepire la cultura come uno spazio elitario, escludendo chi non ne padroneggia i codici. L’immaginario culturale dominante, poco rappresentativo della diversità presente nel Paese, marginalizza storie e memorie di gruppi sottorappresentati, in particolare persone con background migratorio. Il testo presenta esempi di pratiche interculturali e comunitarie che riducono tali barriere rendendo musei e biblioteche luoghi condivisi e partecipati. Perché questi cambiamenti diventino strutturali, servono politiche di lungo periodo basate su governance partecipativa, pluralità linguistica e redistribuzione del potere culturale. La sfida finale è ridefinire il 'noi' della cultura italiana, riconoscendo la diversità come risorsa e condizione per una democrazia culturale più ampia.

L'accessibilità museale inizia online
Mettersi nei panni di chi visita il sito di un un luogo della cultura, interrogandoci su cosa cerca e su cosa cerca nel suo sito web, è il presupposto per rendere accogliente e accessibile una possibile visita.
IA generative multimodali e accessibilità
Gino Roncaglia, in un articolo dedicato ai possibili usi delle intelligenze artificiali generative multimodali, si sofferma su un aspetto particolarmente interessante legato al tema dell’accessibilità, con la generazione automatica di descrizioni alternative fortemente personalizzate basate su codici comunicativi diversi rispetto al contenuto primario.
Il contributo è estratto dall'articolo: L’intelligenza artificiale generativa multimodale in ambito umanistico. Alcune considerazioni introduttive, 2024, DIGITCULT, 8 (2), 127-137.
Oltre le cornici: musei, identità e sguardi intersezionali
Samuele Briatore riflette sulle narrazioni museali attraverso la lente dell'intersezionalità e la relazione che si instaura con il pubblico.